Vittuone – Quali scelte per il futuro del territorio?

logo pgtIl tempo per dar luogo alla variante generale del PGT si avvicina.

Sono stati espletati gli atti per dar avvio al procedimento, sono stati affidati gli incarichi (legali e tecnici) ai professionisti e dunque è arrivato il momento di entrare nel merito. Certo i passaggi da fare sono ancora tanti, dal confronto pubblico con i cittadini alla valutazione ambientale strategica, ma il tempo delle scelte è ormai arrivato.

Quali sono gli indirizzi di politica urbanistica che l’Amministrazione Comunale ha dato ai tecnici? Al momento non è dato saperlo perché sia la Giunta che, soprattutto, il PD non si sono ancora espressi. L’unica cosa che sembra certa è che sarà cancellata la costruzione della cittadella scolastica, voluta a suo tempo dalla Giunta Tenti.

E per tutte le altre aree del territorio comunale non ancora cementificate, cosa avverrà?

Il PD locale quando era all’opposizione ha condotto un’insistente campagna contro la cementificazione. La minoranza consiliare dell’epoca, guidata da Enrico Bodini, tuonava contro i disastri provocati dal PGT, parlando di territorio come bene pubblico, di traffico, di qualità dell’ambiente, di tutela della salute dei cittadini, di vivibilità.

E ora che Bodini è assessore all’urbanistica, cosa vuole fare il PD per correggere gli scempi di quel PGT?

Sulle aree non ancora edificate e sulle quali si prevedono ulteriori  colate di cemento, nuovi abitanti e nuovi centri commerciali, cosa si intende fare? Sarà mantenuta la coerenza rispetto a quanto detto ai tempi dell’opposizione? Oppure tutto passerà in cavalleria, per quieto vivere, e al massimo saranno ridotti i volumi edificabili?

Eh sì perché la ragione principale, più volte ascoltata, secondo la quale ormai non si possa più fare nulla sulle aree dei privati, è che ci sarebbero dei diritti acquisiti: un cambio di destinazione d’uso darebbe luogo a ricorsi con richieste di danni milionarie, disastrosi per le già povere casse comunali.

Se fosse davvero questa la linea dell’Amministrazione Bagini sarebbe una scelta priva di coraggio, dettata da una politica furba ma piatta, attenta solo ad evitare grattacapi.

E’ ormai ampiamente acquisito in giurisprudenza che non esistono diritti acquisiti fino a quando non venga emesso il permesso di costruire e che la destinazione d’uso delle aree rientra nella discrezionalità programmatrice dell’Ente Comunale nel cui territorio tali aree rientrino.

Gli esempi di sentenze in tal senso sono innumerevoli ma ci piace riportare una citazione che riassume benissimo il concetto:

“l’urbanistica e il correlativo esercizio del potere di pianificazione, non possono essere intesi, sul piano giuridico, solo come un coordinamento delle potenzialità edificatorie connesse al diritto di proprietà, ma devono essere ricostruiti come intervento degli enti esponenziali sul proprio territorio, in funzione dello sviluppo complessivo e armonico del medesimo; uno sviluppo che tenga conto sia delle potenzialità edificatorie dei suoli, non in astratto, ma in relazione alle effettive esigenze di abitazione della comunità ed alle concrete vocazioni dei luoghi, sia dei valori ambientali e paesaggistici, delle esigenze di tutela della salute e quindi della vita salubre degli abitanti, delle esigenze economico-sociali della comunità radicata sul territorio, sia, in definitiva, del modello di sviluppo che s’intende imprimere ai luoghi stessi, in considerazione della loro storia, tradizione, ubicazione e di una riflessione de futuro sulla propria stessa essenza, svolta per autorappresentazione ed autodeterminazione dalla comunità medesima, con le decisioni dei propri organi elettivi e, prima ancora, con la partecipazione dei cittadini al procedimento pianificatorio” (Consiglio di Stato, sez. IV, 10 maggio 2012 n. 2710).

Il futuro di Vittuone è nelle mani di chi oggi l’amministra, che ha il dovere di assumersi la responsabilità delle scelte e di avere il coraggio della coerenza.

SEL Vittuone