La crisi dell’Amministrazione Comunale di Vittuone

Simbolo-SEL_est_ticino_153x153La crisi politica dell’Amministrazione Comunale, probabilmente irreversibile, viene da lontano ed è la conseguenza di “un peccato originale” compiuto a monte delle elezioni amministrative del 2012.

Dopo tanti anni di amministrazione di centro-destra, a Vittuone era necessaria una chiara ed inequivoca svolta a sinistra. La mia elezione a segretario del Pd, benché fossi entrato da poco nel partito, era nata proprio nel segno di quel rinnovamento di cui oggi tanto si parla ma che purtroppo fu solo un’operazione di facciata. La parte più consistente ed importante del partito, quella che poi è entrata in Consiglio Comunale, non aveva alcuna intenzione di andare a sinistra, anzi il filo conduttore di tutta la campagna elettorale fu il soffocamento di qualsiasi riferimento al partito, “perché la politica doveva restare fuori dalla campagna della lista civica”. Addirittura il Direttivo arrivò a mettere sotto accusa il segretario perché si era permesso di rilasciare un’intervista politica.

Il mitico civismo non fu altro che un camuffamento piuttosto malriuscito. Un’operazione che purtroppo non seppi contrastare e per la quale ho la mia parte di responsabilità.

Senza una visione politica, senza un partito che faccia da collante, senza un sentire comune intorno ad idee e valori condivisi il risultato non può che essere di ritrovarsi un “cerchio magico” prima, il contrasto al cerchio magico poi ed infine il disfacimento attuale.

Ed in tutto questo il PD ha continuato a navigare sott’acqua, sia in Consiglio Comunale che fuori. La svolta doveva avvenire soprattutto a livello ambientale ed urbanistico, in coerenza con una visione politica costruita durante gli anni dell’opposizione. Ed invece, per quanto in Giunta ci fossero dei bravi ed onesti amministratori, si è andati stancamente avanti nel conformismo, racchiusi in una visione ragionieristico-contabile senza slanci, senza passione, senza coinvolgimento.

Oggi gli elettori di centro-sinistra devono essere consapevoli che anche a Vittuone si era già messa in moto quella mutazione genetica che ha trasformato il PD in un partito, quello di Renzi,  che non ha più nulla in comune con la tradizione della Sinistra italiana.

Dal canto suo, purtroppo, la Sinistra vittuonese nel 2012 non è riuscita né a costruire un’alleanza di centro-sinistra né a fornire un’alternativa.

Oggi è necessario che la Sinistra si ritrovi, a Vittuone e nel magentino, senza abbandonarsi ad astratti ideologismi, per costruire un progetto unitario di governo. Non sarà un processo facile né immediato ma è necessario, per contrastare le derive del partito della nazione da un lato e del populismo grillino o, peggio, di quello becero della Lega, dall’altro.

Sabato 7 Novembre è nato a Roma il gruppo parlamentare della Sinistra Italiana, preludio di un nuovo partito, popolare, inclusivo, antiliberista, che si batta per la difesa del lavoro, della scuola pubblica, dell’ambiente e dei diritti ed alla cui crescita nella società italiana tutti i cittadini che hanno a cuore questi temi sono chiamati contribuire.

Rino Scialò

Coordinatore Sel Est Ticino