Legami con la ‘ndrangheta: la bufera in Regione travolge il sindaco di Sedriano

Alfredo Celeste

MILANO – L’inchiesta che ha portato in carcere l’assessore regionale Domenico Zambetti ha provocato un terremoto politico anche a Sedriano. Tre gli arresti eseguiti all’alba di mercoledì, perquisizioni negli uffici comunali. Il sindaco Alfredo Celeste, 59 anni, docente di religione all’Itis Alessandrini di Vittuone è agli arresti domiciliari con l’accusa di corruzione. Sono inoltre finiti in carcere Eugenio Costantino, 51 anni, imprenditore e titolare di un negozio di compravendita dell’oro, e il medico Silvio Marco Scalambra, 55 anni. Costantino e Scalambra, rispettivamente, padre e marito di due consigliere comunali di maggioranza, Teresa Costantino e Silvia Fagnani. Eugenio Costantino, sempre secondo l’accusa, avrebbe legami con la cosca «Di Grillo-Mancuso» ed è coinvolto nell’inchiesta anche relativamente ai voti di scambio.

CORRUZIONE – Secondo l’ipotesi dei pm di Milano, Celeste avrebbe «asservito le proprie funzioni pubbliche agli interessi privati» di Costantino e Scalambra, «come corrispettivo del sostegno elettorale e finanziario ricevuto in occasione delle elezioni del 2009 e di quello futuro, assicuratogli con riferimento alle prossime elezioni nazionali». Secondo la procura, il sindaco sarebbe intervenuto in favore dell’imprenditore, raccomandandolo ai responsabili del centro commerciale Bennet, per fargli ottenere dei locali per aprire una gelateria. Cosa poi non avvenuta perché l’imprenditore vi rinunciò, ritenendo l’affitto troppo esoso. Allo stesso modo, Costantino avrebbe dovuto ottenere anche altri appalti per la cura del verde e per dei lavori pubblici. Ma anche in questo caso l’assegnazione non ci fu, perché furono incaricate altre aziende. Silvio Marco Scalambra, infine, avrebbe fatto pressione sul sindaco sia per favorire Costantino che per ottenere commesse per delle cooperative controllate, invece, direttamente da lui.

«ACCUSE INFONDATE» – «Il capo d’imputazione sarà reso pubblico sul sito del Comune: tutto si svolgerà nella massima trasparenza, proprio perché i cittadini possano rendersi conto che non esiste alcun reato. La prova è che i presunti favori non sono mai andati in porto», sottolinea l’avvocato Giorgio Bonamassa che difende il sindaco Alfredo Celeste e Silvio Marco Scalambra. Le accuse formulate dalla Procura farebbero riferimento a dichiarazioni fatte da Costantino al telefono e mentre si trovava in auto con dei suoi conoscenti. Accuse, secondo il legale «tutte da provare». Quanto al sindaco «non ha nessuna intenzione di dimettersi», dice l’avvocato. Ora si attende l’interrogatorio di convalida dell’arresto, che per legge deve avvenire entro quindici giorni. Dal vicesindaco e dagli assessori della giunta Celeste nessun commento. Solo la rassicurazione che «andiamo avanti a lavorare, in attesa che tutto venga chiarito».

Giovanna Maria Fagnani

viaCorriere.it