Vittuone – Legambiente: “Sul PGT l’Amministrazione ha mostrato spregio per le regole di partecipazione”

COMUNICATO STAMPA

Commento Legambiente – Vittuone al PGT predisposto dall’Amministrazione Comunale.

Come Circolo Legambiente, da subito abbiamo manifestato l’interesse a seguire le fasi per la stesura del Piano di Governo del Territorio, in quanto la nostra funzione istituzionale è anche quella di  fornire il nostro contributo perché la Amministrazione e i cittadini colgano questa come un’occasione importante per disegnare il futuro del proprio territorio; ci eravamo illusi che la nostra Amministrazione mettesse in atto tutte le azioni necessarie per la predisposizione di un PGT che fosse stato un processo condiviso e partecipato.

Da subito abbiamo infatti compreso che gli intenti dei nostri Amministratori si sarebbero limitati allo stretto obbligo delle leggi vigenti, rifiutando qualsiasi confronto. Infatti non ci hanno permesso di intervenire previamente, come molti altri comuni hanno ampiamente fatto, questo ha solo una giustificazione: si chiama arroganza, quell’arroganza dimostrata anche in consiglio Comunale, che cela la paura di sostenere un confronto, la incapacità  di sostenere delle proposte che hanno dell’incredibile,  una mancanza di democrazia stucchevole, dimostrando  uno spregio delle normali regole partecipative.

Hanno considerato  la stesura del PGT alla stregua di una pratica burocratica o di un mero atto tecnico compiuto dai professionisti a cui è stato commissionato (peraltro zeppo di errori e di incongruenze, in parte frutto di copia-incolla, come lo scolaro che copia il compito in classe compreso il nome del suo vicino!).

Partendo dalle analisi delle proposte, ci chiediamo: ma quanti cittadini sono concordi con il primo cittadino Tenti riguardo la cementificazione del Bacin, e il trasferimento del Verde in un altro paese? Quali sono i principi razionali  di questa operazione? Soldi per Villa Venini?  Ci sembra giunto il momento di chiarire una volta per tutte queste strategie, Villa Venini  sembra proprio una scusa per poter continuare a cementificare.

I soldi per la sistemazione c’erano,  quelli del bocciodromo ! Le “Ville Venini”, servono solo per coprire le vere motivazioni. Il completamento avrebbe fatto cadere i loro alibi a favore di coloro che hanno interesse nel coprire di cemento ogni lembo di territorio, (Ma chi sono queste persone?). Da questi atti possiamo ipotizzare il loro percorso mentale: “Meglio rimandare l’operazione, questa e altre iniziative teniamole in sospeso (tanto i cittadini aspetteranno e noi abbiamo le nostre giustificazioni, non è vero?)”.

Così per le scuole: provate a chiedere a un qualsiasi cittadino,  se approva l’abbattimento di strutture scolastiche ancora del tutto efficienti, situate in  zone verdi,  per poi ricostruirle in zone meno salubri, non occorre essere dei geni della politica, anche in questo caso servono degli alibi, per poter giustificare, agli occhi dell’uomo della strada, queste inutili operazioni, anzi utili, sì, ma  solo  per pochi.

Basta raccontare frottole, se avevano realmente a cuore la funzionalità delle scuole, come mai non hanno mai pensato a fornire loro strumenti didattici allineati ai tempi? (fino l’anno scorso i ragazzi delle medie operavano su computer dismessi di una società e  connessioni di rete antidiluviane!).

Abbiamo un paese che ha record negativi in molti settori, è assurdo annunciare un PGT a misura di bambino, quando Vittuone ha il rapporto popolazione e territorio di 1470/kmq, valori doppi della media del Magentino che ne ha 800/kmq. Con i nuovi insediamenti arriveremo a livelli ancor più alti, gli unici che godranno di benefit saranno i nostri amministratori politici che con l’aumento della popolazione si vedranno aumentare di molto il loro stipendio (che sono i soldi dei cittadini! Complimenti.) !.

Richiamiamo l’attenzione sulla necessità che la valutazione ambientale strategica sia effettivamente un controllo delle scelte di piano a monte e non a valle del processo. Per fare questo la VAS deve essere sviluppata da tecnici diversi da quelli che firmano il piano, non solo formalmente, e con un buon grado di autonomia rispetto agli amministratori. Devono essere chiare le correzioni al piano prese in seguito alla VAS.

Vittuone, 12 luglio 2010