Vittuone – Legambiente: lettera aperta al direttore Uff. Tecnico Comunale.

Carissimo Architetto,

per la correttezza e la schiettezza che sempre mi hanno contraddistinto, desidero sottolineare alcune osservazioni in merito alla riunione di Lunedì 3 Maggio, sulla presentazione del PGT.Devo dirLe però che avrei delle forti perplessità a definirla solo e semplicemente una “riunione”: a mio modesto avviso, direi che si trattava piuttosto di partecipare ad una discussione molto importante su argomenti di estrema rilevanza  che condizionerà in modo vitale il futuro urbanistico del nostro amato paese.

Nella lettera relativa ai suggerimenti alla VAS, che abbiamo protocollato, avevamo sottolineato una nostra disponibilità ad un intervento integrativo delle nostre proposte. Di fronte a questo argomento, avverto – solo a scriverlo – un certo disagio… disagio e riprovazione…sì, perché ci è stata, di fatto, negata questa possibilità: ci è stato negato un importante elemento di democrazia che è quello di partecipare ad un confronto sulle grandi decisioni nella gestione della cosa pubblica, come invece avviene in tutti i Comuni Italiani,  dove le  associazioni di cittadini sono chiamate a misurarsi e confrontarsi gli amministratori locali.

Ci chiediamo: “Quali sono stati i motivi?”. Non sembrerebbero molti e parrebbero peraltro facilmente intuibili: Le saremmo proprio grati se Lei ci indicasse per iscritto tali motivazioni.

Come credo Lei sappia, da qualche anno sono presidente di una associazione, molti dei nostri soci sono particolarmente ed emotivamente coinvolti e convinti  sostenitori nel collaborare per migliorare fattivamente sotto l’aspetto ambientale e non, per quanto loro possibile, il comune di Vittuone: lo abbiamo ampiamente dimostrato con iniziative e fatti concreti senza dietrologie o interessi personali.

Non Le nascondo, inoltre, il disagio che è andato man mano aumentando quando ho ascoltato la relazione: mi aspettavo un intervento di completamento, una forma espositiva discorsiva e con poche formule, la valutazione delle conseguenze, una discussione sulla validità del modello, proposto…

Ho invece ascoltato e osservato una scarna, asettica e criptica esposizione di tabelle: data la dimensione delle stesse proiettate su uno schermo (quindi poco leggibili), Le confido che ho avuto anche delle difficoltà visive ad interpretarle, inoltre sono sorti in me molti dubbi sui poco comprensibili discorsi sui risultati sperimentali e sulle conclusioni che sono state poi tratte e che troverei, mi permetta, decisamente difficilmente sostenibili.

Inoltre: commenti con espressioni fumose e mal definite. Non sono Pico della Mirandola, riporto alcune considerazioni con il  dubbio del ricordo, ma mi parrebbe proprio di avere udito: “Questi risultati sono da ritenersi soddisfacenti” (chi l’ha detto?), Oppure: “:I valori sono molto simili…” (o sono uguali o sono diversi), ancora: “Scartando i valori meno significativi,…” (meno significativi in base a cosa?).

Questa esposizione potrebbe essere presa come esempio di una tesi di laurea , un vademecum per progettisti dal titolo: “Tutto quello che non si deve fare in architettura , un esempio storico: il PGT di Vittuone”. Non un metro quadro di verde, si può dedurre che vi è come  un odio per tutto ciò che è Natura.

Aggiungo alcune altre semplici considerazioni: molti dei suoi colleghi urbanisti e politici (di tutti gli schieramenti) si sono dichiarati apertamente contrari a cementificazioni non sostenibili, Vittuone qualche decennio fa, era un paese ambìto come residenza,  in qualche modo invidiato da altri comuni a noi vicini  per la qualità della vita, ora è diventato una valvola di sfogo, della megalopoli; Oggi come oggi, per i nuovi cittadini, la loro fuga è stata  quindi solamente una chimera, un palliativo… il nostro paese ha raggiunto livelli di intollerabilità (lo dice il vostro studio e campionature di istituti qualificati) per alcuni parametri superiori alla stessa Milano, città da cui molti residenti di Vittuone sono anni or sono “scappati”.

Ci chiediamo quali siano le ragioni di questa esasperata espansione (col vostro piano nessuno dei più ampi spazi verdi, che potrebbero essere adibiti a verde pubblico, verrà risparmiato) se non vi sono incrementi di natalità, perche dobbiamo continuamente incrementare la popolazione? Ci siamo forse proposti come  valvola di sfogo della Milano Metropoli? Non avete pensato agli  indigeni residenti? Dovremo  sorbirci altri capannoni, altre abitazioni, altro inquinamento! Più abitazioni uguale anche più macchine…Ricordo un appunto del relatore: “Non è detto che chi acquista la macchina poi la utilizzi …” Allora, uno acquista la macchina per tenerla nel box? Oppure, pur avendo un’automobile, va al centro Commerciale in bici? – cosa che comunque non potrebbe agevolmente fare in quanto la pista ciclabile di collegamento (peraltro costata non so quanto, ma non certo poco…) si ferma bruscamente al guard-rail? Mi verrebbe persino spontaneo fare una similitudine con altre realtà di strade senza sbocco o “cattedrali nel deserto” di alcune regioni del nostro Mezzogiorno)…. Ma perché dobbiamo mettere a disposizione un territorio che è anche nostro, è dei cittadini, per la decisione di pochi di mettere in atto giganteschi progetti di cementificazione per costruire neanche solo case, ma capannoni (quando ve ne sono attualmente di sfitti sul territorio comunale) che nella migliore delle ipotesi saranno delle basi logistiche che serviranno per magazzini, sicuramente con alte percentuali di prodotti, magari anche cinesi, come già accade sia nel nostro che in paesi vicini? Metodo questo, peraltro, per affossare definitivamente la piccola industria e l’artigianato italiani!

La prego di non raccontarci che queste aree serviranno per nuove aziende,  per la creazione di nuovi posti di lavoro, ormai a queste favole non crede più nessuno,   è una tiritera che siamo stanchi di sentire (e argomenti a supporto ne abbiamo a bizzeffe). A proposito, dove sono i posti di lavoro che avevate previsto come assunzione nel nuovo Centro Commerciale?)

Una ultima considerazione: i protagonisti sono le idee, speriamo che qualcuno sia in grado di ascoltarle.

Un cordiale saluto Paolo Fagnani  Associazione VIT.A  circolo Legambiente.