Sul taglio delle tasse Berlusconi fa retromarcia.

In fondo, è solo una vecchia tattica, ormai: alle prese con una grottesca battaglia ad libertatem (la sua) sulla giustizia, il premier getta fumo negli occhi riproponendo la favola delle tasse più leggere con due aliquote. Per poi smentirsi.

La prima volta è stata nel 1994. Da allora, Berlusconi non ha mutato di una virgola le sue abitudini: nei momenti critici, niente di meglio che gettare fumo negli occhi ai cittadini, tanto meglio se, in quel momento sono elettori, promettendo di arricchire i portafogli.

Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, parla di una “irresponsabile giravolta. Prima l’Irap, poi la riforma fiscale…annunci, propaganda e rapidissima marcia indietro. Mi pare una inaccettabile presa in giro. Quando si tratta di fare interventi per il lavoro e la famiglia – ha aggiunto il numero uno dei democratici – la crisi non c’è, quando si tratta di ridurre le tasse invece la crisi c’è. Quando si tratta di fare propaganda si parla di riforma fiscale, quando si tratta di passare dalle parole ai fatti si fa la giravolta”.