Sinistra Italiana Magenta: «Unioni civili, questo è solo il primo passo»

«Unioni civili, questo è solo il primo passo»
Sinistra Italiana di Magenta dopo l’approvazione, in Consiglio comunale, della modifica al regolamento


«Il raggiungimento di un traguardo di civiltà nei riguardi delle tante discriminazioni che il mondo omosessuale da troppo tempo subisce».

Così Sinistra Italiana di Magenta commenta l’approvazione in Consiglio comunale delle modifiche del regolamento per la celebrazione dei matrimoni civili a seguito della legge Cirinnà.

«Le unioni civili riconosciute dalla legge garantiscono alcuni diritti fondamentali alle coppie dello stesso sesso come il diritto alla cura e alle decisioni sulla salute in caso di incapacità, unione o separazione dei beni, reversibilità della pensione, eredità e possibilità di subentrare in contratti, congedo matrimoniale e assegni famigliari, diritto di assumere il cognome del partner e diversi altri – commenta Sinistra Italia -. Purtroppo però non è previsto nessun diritto riguardo ai figli della coppia».

Per la Sinistra, la legge del Governo non è l’obiettivo finale ma solo «la base di partenza per costruire un progetto ben più ampio e ambizioso (per questo il nostro gruppo parlamentare ha partecipato all’approvazione), basato su una rivoluzione culturale che pone al centro l’individuo e la sua ricerca della felicità e della libera espressione di se stesso».

«Dobbiamo liberare l’umanità dall’ipocrisia e dai falsi valori, basati su stereotipi che sono stati costruiti nel tempo con l’obiettivo di dominare l’individuo asservendolo a schemi di pensiero e di potere precostituiti. Facciamo nostri gli obiettivi dell’Arcigay e dell’associazione Lgbti europea, sosteniamo la campagna per il matrimonio egualitario, nonché per l’adozione piena e consapevole; per quest’ultimo aspetto la sentenza della Corte di Cassazione 12962 non può che essere letta come un primo importante passo verso le famiglie omogenitoriali femminili, estendendo anche a queste la “stepchild adoption”, cioè l’adozione da parte della partner del figlio della compagna, mentre la maggioranza politica annaspa nell’immobilismo e nella paura».