Ma Tenti ha sempre torto?

A Enzo Tenti, ex sindaco di Vittuone ed attuale capogruppo di minoranza in consiglio comunale, è stato detto e rimproverato di tutto quando era il primo cittadino del paese. Il suo “stile” lo ha reso antipatico a moltissimi cittadini e le critiche e le accuse che gli sono piovute addosso prima, durante e dopo le ultime elezioni comunali sono state direttamente proporzionali ai suoi atteggiamenti, spesso sgradevoli e arroganti. Ma nell’ultimo manifesto di Insieme per la libertà, visibile per le vie cittadine, subito sotto gli auguri natalizi si legge che “I piani urbanistici della giunta Tenti sono approvati dall’Amministrazione Bagini senza modificare nulla. Ma il PGT non era tutto da rifare?”.

L’ultimo caso è l’approvazione definitiva, nel consiglio comunale del 20 dicembre scorso, del piano esecutivo relativo all’ambito APR1 (Via Cadorna, Via Mazzini, Via M. L. King). Ancora consumo di suolo, con la realizzazione di abitazioni di edilizia agevolata per una volumetria di 11.050 mc, con annessa monetizzazione del territorio, che porterà al Comune un introito di 115.000 euro.

Dopo il pugno nello stomaco della cementificazione del bosco del bacin, cavallo di battaglia, prima, e asino zoppo, poi, della sinistra istituzionale; dopo l’insediamento di un nuovo Supermercato nella zona di via Madonna del Salvatore (PL5); dopo la chiusura del piano di lottizzazione in zona piazza Papa Giovanni Paolo II (A.P.R. 11),  che ha fruttato al Comune altri 84.000 euro in oneri di urbanizzazione e l’incremento di altri 6.000 mc di costruzioni, ora arriva anche la cementificazione dell’area a nord della ferrovia a cavallo tra Vittuone ed Arluno, nelle cui immediate vicinanze è sita un’attività industriale di considerevole estensione che potrebbe generare incompatibilità di funzioni (rumore, emissioni, traffico). Inoltre l’area rientra nelle pertinenze delle fasce di rispetto della ferrovia oltre che essere interessata dal passaggio dell’elettrodotto.

In tutti questi casi, però, si è sempre obiettato che erano impegni già presi dall’Amministrazione precedente, con il PGT approvato, e che modificarli avrebbe comportato oneri e contenziosi per il Comune. Ma a Magenta Invernizzi ha avuto il coraggio di fare scelte diverse.

Tenti ha torto anche stavolta?