LeU – Documento approvato il 3 novembre

Rete dei Comitati Promotori Territoriali
Coordinamento Nazionale Provvisorio
ASSEMBLEA 3 novembre 2018
Roma
Mai come in questo momento, nella lunga storia della sinistra, si è assistito ad un così grande,
profondo e continuo distacco tra i vertici e i propri militanti.
I gruppi dirigenti dei partiti che hanno promosso la costituzione di Liberi e Uguali, non hanno
saputo leggere e interpretare il disagio sociale sempre crescente, così come non hanno avuto la
capacità di dialogare con quella parte del mondo sociale che pure segnalava le diseguaglianze
esistenti nella società, né con la propria base, che al contrario, generosamente, sovente senza
mezzi, sostegno e organizzazione, ha difeso e conquistato una propria presenza nei territori.
È sempre più evidente che a fronte della crisi perdurante nel nostro paese, economica e di
prospettive, ma anche politica, sociale, culturale e morale, che ha determinato un graduale
peggioramento nelle condizioni di vita delle persone, la sinistra ha lasciato che a rispondere
fossero altri, mentre nel Paese cresceva il bisogno di maggiori tutele, dei diritti, delle conquiste
sociali, talvolta anche dei bisogni primari, legati alla mancanza di lavoro, o alla qualità del lavoro,
sempre più precario. Mentre montava una narrazione della questione migratoria descritta come
minaccia e continuavano ad aggravarsi le condizioni di invivibilità nelle nostre città.
Laddove sono cresciute le diseguaglianze sociali, è aumentato il divario tra la grande maggioranza
e i pochi ricchi che concentrano nelle proprie mani la stragrande maggioranza delle risorse.
La sinistra nel suo complesso non c’era e per questo ha perso. La crescita di forze diverse, dal
Movimento 5S alla Lega, è anche legato a quest’assenza.
Dobbiamo allora riprendere il cammino interrotto e provare a riaprire il dialogo tra noi, con il
popolo che siamo e quello che vogliamo rappresentare.
Il paradosso di questa fase è che proprio oggi, che è percepito il bisogno di un soggetto politico di
sinistra in grado di porsi a difesa e ampliamento dei diritti, mai come ora sotto attacco, che c’è
bisogno di progettare una visione diversa del mondo, assistiamo, invece, ad una sempre maggiore
disgregazione delle forze che alla sinistra si richiamano.
Eppure nella società sono presenti e vivono tante esperienze e realtà, associazioni, comitati, di
impegno civico e civile, di “disobbedienza”, dall’esperienza di Riace alle mille iniziative di attivismo,
volontariato e solidarietà, che provano a intervenire nella società, a modificarla. Queste tante
esperienze, però, restano prevalentemente isolate. Senza un riferimento non riescono a costruire
una massa critica diffusa e propulsiva.
Questo poteva e doveva essere Liberi e Uguali: il tentativo di dare una casa nuova, plurale,
unitaria, inclusiva, aperta, alle molte anime della sinistra. Si è detto uniamoci, e facciamo delle
differenze, che pure esistono, una ricchezza: questo l’obiettivo, questo l’impegno.
Il percorso non poteva, dunque, che passare attraverso lo scioglimento delle singole sigle per dare
il via ad una vitale contaminazione.
Invece, alle dichiarazioni di “apertura” sono seguiti veti, al riferimento al “pluralismo” seguiva una
conta interna. Non aver dato corso immediato allo scioglimento, ha di fatto soffocato il dibattito
rispetto a differenze già note prima delle elezioni del 4 marzo e che richiamate oggi, non
rappresentano altro che un alibi per non andare avanti.
In questo quadro si conferma con tutta evidenza la necessità di superare gli angusti steccati in cui i
tatticismi dei vertici hanno rinchiuso la propria base, la necessità di avere coraggio, di mettersi in
gioco, di abbandonare la difesa di rendite di posizione, la necessità che si proceda con coerenza di
pensiero e azione, coscienti che sarà un percorso lungo e accidentato, e che inevitabilmente andrà
incontro a sconfitte e inciampi. È un percorso necessario.
La discussione sulla collocazione europea di LeU, ovviamente necessaria, appare al momento
fuorviante, soprattutto se si premettono ragioni di carattere elettorale a scelte programmatiche.
E, soprattutto, in assenza del soggetto politico che ne avvii la discussione.
Noi, comitati promotori territoriali, insieme ai tanti singoli simpatizzanti, così detti
“autoconvocati”, siamo legittimati a costruire questa ed altre iniziative, perché coerenti con il
progetto ed il percorso proposto e condiviso in occasione dell’Assemblea Nazionale del 26 maggio
2018.
Nell’ambito di tale percorso, si inserisce il coraggioso sforzo del Presidente Grasso e del
Manifesto proposto, al cui spirito e sentimento sentiamo di appartenere.
Si pone al di fuori dal percorso, invece, chi non agisce secondo gli impegni assunti e fa appelli di
adesione al percorso che puntualmente ostacola ponendo veti incrociati, anche se, l’iniziativa
promossa dai comitati di base il 20 ottobre scorso, ha prodotto un’accelerazione degli eventi.
È legittimo non riconoscersi più nel percorso pensato per LeU, ma non è accettabile impedire che
tale percorso si articoli e si sviluppi. Auspichiamo, anzi, il contributo di quanti avevano guardato al
percorso di LeU con interesse e che si sono allontanati perché faticavano a riconoscervisi.
A questi lunghi mesi di attesa vogliamo dare una svolta, questa svolta è un’assemblea nazionale
dove tracciare un percorso costituente, dove crescano le risposte utili per i problemi delle
persone; dove costruire un’opposizione popolare al governo di destra, alle sue politiche
economiche e sociali.
Condividiamo quindi con tutte le compagne e i compagni una modalità aperta per proseguire il
percorso intrapreso e costituire il soggetto politico di sinistra di cui viviamo l’urgenza.
Noi siamo Liberi e Uguali
In data 20 ottobre, a Roma, i presenti hanno costituito il Coordinamento nazionale provvisorio
dei Comitati promotori territoriali di Liberi e Uguali, con adesione individuale e collettiva, che
oggi, 3 novembre, in assemblea plenaria, si strutturano in un organismo rappresentativo di tutte le
realtà, che coordini tutte le attività e le iniziative politiche, da qui, alla nascita del nuovo soggetto
politico.
Il Coordinamento, con l’ordine del giorno “Noi siamo Liberi e Uguali”
Chiede
1) Al Presidente Grasso, nella sua qualità di rappresentante politico di Liberi e Uguali, nonché
figura di garanzia di tutti i militanti ed elettori che hanno riposto la loro fiducia al nostro
simbolo e alle nostre liste elettorali, e alla luce delle decisioni prese da Possibile, Sinistra
Italiana, e MdP, di assumere a sé la decisione di procedere ad avviare il processo costituente
a suo tempo annunciato, nelle forme e nei metodi che verranno decisi insieme ai protagonisti
di questa nuova fase politica;
2) Al Presidente Grasso di intervenire sui soggetti sottoscrittori, affinché, nell’arco di poche
settimane, liberino il simbolo per restituirlo nelle mani dei suoi elettori;
3) Al Presidente Grasso, affinché, in caso di risposta negativa da parte di uno o più contraenti,
proceda a registrare un nuovo simbolo che faccia esplicito riferimento a Liberi e Uguali, al fine
di permettere a tutti noi, di procedere ad avviare la fase costituente del nuovo soggetto
politico senza ulteriori ritardi e ripensamenti dell’ultima ora;
4) Ai soggetti politici organizzati che intendono far parte del processo costituente, a partire dai
contenuti del Manifesto di Liberi e Uguali diffuso il 12 ottobre, di sciogliere le rispettive
organizzazioni all’avvio del processo stesso.
Impegna i propri comitati
 A promuovere in ogni dove, comuni, province e, ove possibile, regioni, la costituzione di
comitati promotori su base territoriale;
 A promuovere, attraverso il contributo dei comitati promotori territoriali, spazi e momenti di
discussione nel merito delle questioni proposte dal Manifesto di Liberi e Uguali, “Un partito. Di
sinistra”, diffuso il 12 ottobre dal Presidente Grasso, al quale va riconosciuto il merito di aver
riaperto ancora una volta lo spazio per un confronto plurale, partecipato e democratico;
 A chiedere al Comitato promotore nazionale di condividere l’interezza del lavoro svolto, di cui il
Manifesto sappiamo essere una sintesi;
 A riaprire le adesioni al processo costituente a partire dal suddetto Manifesto.
Convoca
per sabato 24 novembre, a Roma, L’ASSEMBLEA NAZIONALE DELLA BASE DI LIBERI E UGUALI per
L’AVVIO DEL PROCESSO COSTITUENTE DEL NUOVO SOGGETTO POLITICO, concordandone tempi,
valori e modalità di costruzione.
I Comitati territoriali aderenti alla data del 3 novembre:
Roma Nord, Saronno, Catania, Torino, Viterbo, Provinciale Firenze, Siena, Futuro Prossimo
Napoli, Provinciale Varese, Roma VII Municipio, Roma VIII Municipio, Roma IX Municipio,
Mugello (FI), Bagno a Ripoli (FI), Milano Comitato Metropolitano, Reinventare la Sinistra, Val di
Non-Val di Sole (TN), Castelli Romani (RM), Pisa, Val d’Arno (PI), Valdera (PI), Alta Val di Cecina
(PI), Sabina (RI), Monopoli (BA), Reggio Emilia, Massa Carrara, CoraggioDaLeU.
Si attendono, inoltre, altre adesioni da parte dei Comitati che si stanno attualmente costituendo
in altri territori.