Diluvio di cemento sull’Italia

Legambiente denuncia gli effetti deleteri del modello di sviluppo che ha deturpato il paesaggio. Allegato l’onesto dossier dell’associazione sul consumo di suolo. La Stampa.it Ambiente, 16 luglio 2010

Quattro milioni di abitazioni, 3 miliardi di metri cubi di cemento, 21 mila 500 chilometri quadrati di suolo consumato. Sono i numeri dell’aggressione all'ambiente e al paesaggio italiano realizzata negli ultimi quindici anni, dal 1995 al 2009, documentata dal dossier di Legambiente “Un’altra casa?”, presentato a Roma giovedi 15 luglio nella sede del Senato di Palazzo Bologna.

Un lavoro di grande spessore informativo che oltre ad utilizzare dati Arpa, Ispra e Istat si avvale di quelli raccolti dalle Regioni, rielaborati attraverso l’attività condotta dal Centro per le Ricerche sul Consumo di Suolo. Il risultato è un importante contributo alla conoscenza dei processi di trasformazione del territorio nazionale e dei problemi generati da un incontrollato e inarrestato sviluppo urbano ed edilizio.

Una dinamica quest’ultima per un verso assecondata da una politica di esasperata deregulation – la misura più recente è la Scia (segnalazione certificata di inizio attività) – che ha abbassato controlli, abolito programmazione e consentito uno sfrenato abusivismo; per l’altro sostenuta da una forte speculazione in grado di determinare un’impennata del valore degli immobili e dei canoni di affitto.

A tale riguardo, nelle principali aree urbane e nei Comuni limitrofi, secondo Legambiente, si è continuato ad edificare in un quadro di rialzo dei prezzi che “prescinde totalmente dai costi di costruzione (nell’ordine di 4 a 1)”. Per Giovanni Caudo, docente all’Università di Roma TRE e uno tra i relatori del convegno, in questi anni le case sono “diventate di carta”, attratte nell’orbita del mercato finanziario per alimentare più la redditività delle imprese che non i bisogni effettivi delle famiglie.

Scarica il Dossier di Legambiente sul consumo di suolo (1,64 MB)

(Fonte: Eddyburg.it)